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Vacanze e relax ai tempi del virus tra sicurezza e salute dal mare alla montagna

L’albergo di Tropea con il suo vademecum per conciliare salute e ospitalità, i progetti per un nuovo turismo balneare, i consigli per gli amanti delle vette

di Stefania Elena Carnemolla

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Sicurezza e salute sono le parole simbolo delle vacanze e del relax ai tempi del Covid-19. Sicurezza e salute quando si vi aggia o durante un soggiorno. Secondo una survey di Tecnè per Confindustria Alberghi e Assosistema per il 91% pulizia degli spazi comuni e igienizzazione delle lenzuola e della biancheria da bagno sono basilari per “scegliere e vivere un soggiorno in serenità”. L’85% chiederà, invece, alle singole strutture informazioni sulle procedure pensate a garanzia dei clienti, percentuale che sale all’84,7% fra coloro che pernottano per lavoro. Il 54,7% sceglierà l’hotel in base alle misure adottate e solo il 20,8% in base al prezzo, mentre c’è chi s’è detto d’accordo a un incremento dell’8% del prezzo se questo serve a sostenere le misure di sicurezza sul piano dell’igiene che una struttura intende sostenere. “Dall’indagine effettuata, investire nella sicurezza sanitaria e nei processi d’igienizzazione” ha commentato Marco Marchetti, presidente di Assosistema “risulta un aspetto fondamentale per soddisfare le aspettative dei clienti che, ancor più in questa fase 3 del Covid-19, sentono la necessità di essere rassicurati sulle misure messe in atto per garantire adeguati livelli di protezione e sicurezza da ogni possibile contagio”.

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TROPIS HOTEL VADEMECUM PER UN SOGGIORNO SICURO

Di questi tempi la trasparenza verso i futuri clienti è fondamentale. Un esempio è quello del  Tropis Hotel di Tropea, in Calabria, una struttura a 4 stelle con spa e area fitness pensata per i turisti di passaggio, chi viaggia per affari, famiglie in vacanza, chi è in cerca di benessere e relax. Per poter conciliare salute e ospitalità ai tempi del Covid-19 l’hotel calabrese, che ha dotato gli ambienti di apposita segnaletica, ha adottato misure extra di sicurezza e igiene, organizzando speciali corsi di formazione per il personale e realizzando un vademecum per un’accoglienza e un soggiorno sicuri, dall’arrivo alla partenza. Vi si parla, ad esempio, di check-in e check-out, procedure di igienizzazione e sanificazione delle camere, norme di comportamento nella zona bar e in quella ristorante, in piscina, nella spa e nell’area fitness, del servizio navetta e di quello in spiaggia.

Qualche dettaglio e curiosità: i DPI, i dispositivi di protezione individuale come guanti e mascherine, verranno smaltiti in appositi contenitori; gli operatori useranno la mascherina e i guanti solo nelle camere e, come da prassi, in cucina; per la rilevazione della temperatura all’entrata verrà utilizzato un termoscanner con rilevatore facciale; il distanziamento in ogni contesto, quindi anche al ristorante o nel solarium, che le persone non appartenenti allo stesso nucleo familiare sono obbligate a mantenere,m è di 1 metro; la sanificazione delle camere, degli ambienti, dei sanitari, delle piscina, della spa e delle attrezzature in generale viene fatta utilizzando prodotti a base di sali di ammonio quaternario, etanolo, ipoclorito di sodio, perossido di ossigeno e, per i tessuti, il vapore; lenzuola e asciugamani vengono sanificati come da tradizione dell’hotel da una lavanderia industriale esterna, così come i teli da mare che dopo l’uso vengono imbustati, dopo essere stati lavati in lavanderia, per essere riutilizzati; al ristorante è stato abolito il tovagliato, sostituito da materiale monouso biodegradabile provvisto di un QR code, grazie al quale, dopo aver scaricato l’app Myself, i clienti possono accedere al menu e ordinare; il servizio navetta dell’hotel, infine, viaggerà a metà capienza.

TROPEA CI CREDE ANCORA

L’ospitalità è la filosofia di Tropea, località balneare su un promontorio di tufo con vista sul Mar Tirreno famosa per le sue spiagge bianche, le calette, i belvederi, le chiese, le tradizioni, il santuario sull’isoletta, il centro storico con il suo dedalo di viuzze dove s’affacciano botteghe, antiche dimore e palazzi nobiliari. Bandiera Blu 2020, candidata a diventare nel 2022 capitale italiana della cultura, Tropea, che ad oggi non è stata interessata dalla pandemia, non ha, infatti, rinunciato a diventare attrattiva, coniugando vocazione turistica a sicurezza, come testimoniato, ad esempio,  dall’ordinanza del 29 maggio sulla fruizione del centro storico, della zona pedonale e del lungomare, nonché da quella del 9 giugno dove, alle misure che disciplinano tradizionalmente la stagione balneare, sono state aggiunte quelle in chiave anti-contagio.

IL MARE PROTETTO DELLA TOSCANA

Dalla Calabria alla Toscana dove il brand  Terre di Pisa propone, pensando al bisogno di quiete e sicurezza, a giornate fra il mare protetto del pisano dalla spiaggia “libera e selvaggia” di Vecchiano ai bagni di sole fra le dune della spiaggia del Gombo, a San Rossore, con vista sulla foresta pietrificata, nonché a escursioni a piedi o in bicicletta, calesse o ciclocarrozzella fra dune e pinete dove osservare specie floreali e animali rare, avventurandosi fino alla basilica di San Piero a Grado, dove ammirare gli affreschi del pittore lucchese Deodato Orlandi con i primi pontefici e le decorazioni in ceramica del X secolo con imbarcazioni e motivi geometrici che impreziosiscono il complesso romanico in tufo e marmo bianco. O ancora scoprire le oasi naturali come quella Lipu di Santa Luce. 

CHE SPIAGGIA SARÀ?

Che spiaggia sarà? La pandemia ha aguzzato l’ingegno, ispirando soluzioni per vivere le giornate al mare (o altrove) in pieno relax grazie al giusto distanziamento. All’inizio furono i box di plexiglas dove racchiudere gli ombrelloni e trasformando, così, la spiaggia in una distesa di cabine trasparenti. Un’idea giudicata bizzarra e claustrofobica.

Enea, l’agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, in collaborazione con l’azienda Ecofibra Design and Techonology ha, invece, brevettato dei pannelli divisori imbottiti di Posidonia oceanica essiccata, pianta acquatica tipica del Mediterraneo, presente in grandi quantità sugli arenili. Grazie a questi divisori è possibile separare gli ombrelloni e creare percorsi di accesso all’acqua nel rispetto della vigente normativa sanitaria. Il telaio è in acciaio, le fodere in plastica riciclata o materiali naturali, mentre a fine stagione l’imbottitura, spiega ENEA, può essere “svuotata sulla spiaggia” per tornare a svolgere “l’originaria funzione di protezione dall’azione erosiva provocata dalle onde”. “L’utilizzo durante la stagione estiva di questi dispositivi economici, facilmente riutilizzabili e che possono essere realizzati anche con materiali 100% naturali, consentirebbe di rendere fruibili in sicurezza superfici di costa altrimenti non balneabili e di ridurre la dispersione di aerosol a beneficio della ricettività turistica” spiega Sergio Cappucci, ricercatore del laboratorio di tecnologie per la dinamica delle strutture e la prevenzione del rischio sismico e idrogeologico ENEA, cui si deve il brevetto, che può essere utilizzato anche per stuoie, sdraio, cuscini e altri arredi.

L’azienda friulana Legnolandia ha, invece, progettato, nell’ambito di Spiaggia Open Space 2020, delle strutture modulari utilizzando il legno solidale delle foreste friulane, distrutte dalla tempesta Vaia del 2018, e un tessuto traspirante come quello utilizzato per le comuni mascherine chirurgiche. Questo tessuto, spiega l’azienda, è stato scelto perché considerato la “soluzione ideale per la circolazione dell’aria con il dovuto filtraggio protettivo”. La struttura, che risponde alla necessità di sicurezza e distanziamento sociale, può ospitare ombrelloni, lettini, tavolini, portarifiuti, tutti in legno solidale: “L’allestimento” spiega l’azienda “è stato pensato anche per consentire il consumo di pasti e merende rimanendo comodamente nel proprio spazio evitando così gli assembramenti ai chioschi spiaggia”. Anche l’accesso è stato studiato per garantire la giusta sicurezza grazie a passatoie a doppio senso di percorrenza, mentre passerelle mobili aggiuntive facilitano l’ingresso delle persone con disabilità.

Gianluca Langiu, un ingegnere sardo di Olbia, ha, invece, progettato Safe bea ch Space per isolarsi in spiaggia con nastro di segnalazione e picchetti in materiale plastico resistente e leggero. Due i modelli: SbS Octagon e SbS Rectangle. L’ottagono, che s’avvicina alla circonferenza, è stato scelto come garanzia di equidistanza dal centro in ogni direzione: “Questo aspetto” spiega il progettista “è molto importante poiché sappiamo che gli amanti della tintarella ruotano il loro asse baricentrico rispetto alla posizione del sole. L’ottagono permette, inoltre, di godere di uno spazio sociale sicuro, facile da trovare in un contesto di spiaggia libera”. Il rettangolo è, invece, adatto per “aree con dimensioni predefinite e organizzate” come quelle degli stabilimenti balneari. Così come il primo, SbS Rectangle è modulare e può essere collegato ad altri moduli simili.

L’artista Filippo Riniolo e l’architetto Raffaelle Giannitelli di Surf Engineering Urban Design & Landscape, nonché responsabile rigenerazione urbana di Arteprima Progetti hanno, invece, ideato Mare 2020. Il progetto, che ha voluto porsi in antitesi con soluzioni “divisorie e soffocanti” e pensato per valorizzare lo spazio e la vegetazione dei litorali italiani, s’è ispirato al mondo delle api con la disposizione ad alveare degli oggetti in uno spazio esagonale. 

Per le spiagge di Gaeta i due architetti Antonio Magnatti e Fabio Galluzzi hanno, invece, pensato a delle recinzioni in tela e bamboo per delimitare l’area dove sistemare lettini e ombrelloni. 

Per gli stabilimenti balneari è il progetto Sablo dello studio Blend 104 con la creazione di uno spazio sulla spiaggia con moduli in legno e teli. I percorsi, larghi 1,5 metri, sono a senso unico contro il rischio assembramenti. Nella progettazione è stato considerato il fattore ventilazione: “La struttura” spiegano i progettisti “può mitigare il vento e le brezze marine provenienti da qualsiasi direzione”. La copertura scomponibile del telo, infine, è stata pensata sia per chi ama l’ombra sia per chi predilige il sole.

Lo studio Obicua ha, invece, progettato una cupola ecosostenibile, rivestita in materiale tecnico, per proteggersi e al tempo stesso risolvere il problema del distanziamento in spiaggia o su un prato. 

Lo studio N15Atelier, infine, ha firmato il concept E_STATE SICURI, progettando strutture in listelli di legno rivestite di tessuto non tessuto e/o tessuti che assumono “forme sinuose e libere” che “richiamano la natura”. Le strutture, pensate per mare, montagna, collina e lago, sono in tre dimensioni – S, M, L – a seconda che ospitino una sola persona, coppie, famiglie o gruppi di amici.

UNA NUOVA IDEA DI TURISMO BALNEARE

In generale, che spiaggia sarà? Il Covid-19 ha rivoluzionato l’idea di turismo balneare, una problematica analizzata in un rapporto dall’ Istituto Superiore di Sanità. Il documento contiene, ad esempio, una lista di norme igienico-sanitarie destinate a gestori od operatori di stabilimenti balneari o spiagge attrezzate, raccomandazioni igienico-sanitarie per bagnanti e utenti di aree di balneazione, norme comportamentali per le spiagge di libero accesso, il tutto avendo a mente i potenziali rischi fonte di contagio: affollamento, spostamenti, vicinanza, contatto.

Le ordinanze in giro per l’Italia riprendono a vario titolo molte o alcune di queste raccomandazioni, mentre c’è chi, non solo pensando all’ambiente, ha vietato agli stabilimenti e alle strutture balneari la vendita o la distribuzione di bicchieri e cannucce di plastica usa e getta, consentendo, invece, la vendita di bevande in bicchieri di carta monouso o in materiale compostabile monouso o, ancora, in materiale plastico lavabile in lavastoviglie e riutilizzabile, nonché la distribuzione di bicchieri e cannucce monouso di carta o materiale naturale, comunque compostabile. C’è chi, invece, ha vietato la vendita di bevande in vetro, pensando al vetro come a superficie prediletta dai coronavirus umani, ordinando, pertanto, di servirle in bicchieri di plastica usa e getta, promuovendo, tuttavia, l’utilizzo di bicchieri e cannucce monouso in materiale compostabile o plastico lavabile in lavatrice e riutilizzabile. C’è chi, infine, ha vietato l’accesso in spiaggia con bottiglie di vetro e non solo per ragioni ambientali.

Contestualmente il Ministero dell’Ambiente ha avviato in collaborazione con la Guardia CostieraIspra, Istituto Superiore della Sanità ed Enea, una campagna di comunicazione sul corretto smaltimento di guanti e mascherine, pensando non solo all’ambiente ma anche a igiene e sicurezza.

LE INIZIATIVE DEL CLUB ALPINO ITALIANO

Per gli amanti della montagna e per un ritorno sicuro alla frequentazione dei rifugi il Club Alpino Italiano ha pensato ad alcune regole comportamentali ricordando in questo modo l’importanza dei principi di responsabilità, autoregolamentazione e prudenza.

Prenota il pernottamento in rifugio, quest’anno è obbligatorio

Prima di iniziare l’escursione, assicurati di essere in buona salute

Attendi all’esterno del rifugio le indicazioni del gestore

Consuma – meteo permettendo – bevande, caffè, torte e pasti veloci all’esterno del rifugio

Lascia il tuo zaino e la tua attrezzatura tecnica dove appositamente predisposto dal gestore

Assicurati di avere con te mascherina, guanti e igienizzante a base alcolica; utilizzali quando entri nel rifugio e comunque sempre quando non puoi rispettare la distanza di sicurezza

Porta con te il tuo sacco lenzuolo o il tuo sacco a pelo per pernottare al rifugio

Lavati spesso le mani ed utilizza i tuoi asciugamani personali

Ricorda che il gestore può sottoporti al controllo della temperatura e che, se superiore a 37,5°C, può vietarti l’ingresso al rifugio

Riporta i tuoi dispositivi individuali di protezione usati ed i tuoi rifiuti a valle

Intanto lo scorso 27 giugno, con una cerimonia simbolica al Rifugio Quintino Sella al Monviso, il Club Alpino Italiano ha consegnato il primo kit anti Covid-19, che verrà distribuito gratuitamente ai gestori dei rifugi di proprietà del CAI. Il kit, pensato per rendere “più sicura la gestione e la fruizione dei rifugi” contiene strumenti e presidi “fondamentali” come un sanificatore/generatore di ozono per i locali; un termometro per misurare la febbre a collaboratori e avventori; un saturimetro per misurare la concentrazione di ossigeno nel sangue; mascherine con filtri intercambiabili; cartellonistica da esporre con le indicazioni per i frequentatori. Il generatore di ozono, spiega il Club Alpino Italiano, ha 4 programmi preimpostati e 99 personalizzabili. Grazie a questo sistema è, così, possibile programmare i minuti del ciclo di sanificazione o calcolare i metri cubi della stanza, mentre guidano l’intero processo led colorati e avvisi acustici.

Abbiamo parlato di:

In vacanza ai tempi del virus: mete e mezzi di trasporto con un occhio alla sicurezza Articolo Tiscali/Milleunadonna

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Indicazioni sulle attività di balneazione in relazione alla diffusione del virus SARS-CoV-2 Rapporto

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08/07/2020