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Malloreddus, porceddu e purpuzza e patate: la Sardegna non è mai stata così buona. Viaggio in Barbagia, Trexenta e Sarcidano

Con le Cortes Apertas di Autunno in Barbagia e i Saboris Antigus del Sarcidano e si scopre una Sardegna inedita, fatta di tradizioni, prelibatezze e attività per tutta la famiglia

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Siete sos istranzos (i forestieri), o siete autoctoni, sardi doc? Che apparteniate all’una o all’altra categoria, l’occasione è ghiotta, in tutti i sensi. Stiamo infatti parlando di due manifestazioni che permettono di conoscere meglio tre aree interne della Sardegna: la Barbagia, la Trexenta e il Sarcidano. Un progetto che mira a far apprezzare le bellezze della regione non soltanto nella classica stagione estiva, ma durante tutto l’anno, per coglierne la sua unicità.

Autunno in Barbagia

Cominciamo proprio con Autunno in Barbagia, un viaggio che fino al 18 dicembre vi condurrà nei paesi dell’interno della Sardegna, per immergersi in un percorso all’insegna dell’autenticità, gelosamente custodita dalle varie comunità. Tra profumi, storia, leggende e leccornie, ecco le Cortes Apertas ai visitatori, sempre nel segno dell'accoglienza: il 3 e 4 dicembre a Gadoni, Oniferi e Orune; i giorni 8, 9, 10 e 11 a Fonni, il 10 e 11 a Ortueri e il 17 e 18 a Olzai (cuoredellasardegna.it). Un itinerario che attraversa diversi luoghi per consentire di vivere usi e costumi locali con la gente del posto, assaporare piatti tipici, fare un tuffo nella cultura, nelle tradizioni millenarie, nell’arte e nell’artigianato. Un vero e proprio racconto dei saperi, per coinvolgere e stimolare la curiosità.

La cucina

A cominciare dal palato: sì, perché qui le delizie non mancano di certo, e rappresentano un’opportunità non soltanto per soddisfare la gola, ma anche per scoprire le radici storiche dei piatti più caratteristici, e per impararne le ricette. Tutte le cortes apertas offrono le specialità in versione street food, per potersele godere  anche passeggiando per le strade dei borghi o, volendo, direttamente a casa dei produttori. E c’è solo l’imbarazzo della scelta, a partire dai maccarones de busa (tipici maccheroni dalla forma allungata creati mediante l’uso della busa, ossia il ferretto che le donne sarde anticamente utilizzavano per fare la maglia), a quelli de punzu (altra varietà di pasta fresca, più simile a gnocchetti), sino ai malloreddus e ai filindeu (un tipo di pasta per minestra formata da sottilissimi fili sovrapposti in tre strati incrociati). E come non provare gli involtini di pane lentu (il carasau non tostato), il formaggio fuso, purpuzza e patate (piatto con saporiti pezzetti di carne di maiale), nonché l’immancabile porceddu arrosto? Per chi non può fare a meno dei dolci, da non perdere le famosissime seadas (a base di semola ripiena di formaggio), il gattò, croccante di mandorle, su pistiddu (un involucro di pasta che racchiude sapa, mosto cotto o in alternativa miele, ornato con decori finissimi), le casadinas (delizie con ricotta di pecora o formaggio fresco e scorza di limone, solitamente legate al periodo pasquale).

Domos Antigas

Non di solo pane… Alla ricchissima offerta gastronomica si aggiungono poi l’apertura delle Domos Antigas, le mostre lungo le strade dei paesi, le visite alle miniere (quella di Funtana Ruminosa, nel caso di Gadoni, che fa parte del Parco Geominerario, Storico e ambientale della Sardegna) e le iniziative nei laboratori artigianali: a Oliena si segue il ricamo, a Orani la lavorazione del ferro; a Sarule si entra nel mondo dei suoi celebri tappeti a strisce dai colori vivaci e dalle figure stilizzate, tessuti a mano su telai verticali; per vedere dal vivo la follatura (battitura) dell'orbace, tipico panno sardo ottenuto dalla lana di pecora, ci si sposta a Tiana, mentre Nuoro è il centro più noto per saperne di più sulla confezione degli abiti di velluto.

La musica con il canto a Tenores

E la musica? Di sicuro non può mancare: l'excursus non è completo se non si accenna al canto a Tenores, un quartetto polifonico maschile riconosciuto dall'Unesco come Patrimonio immateriale dell’Umanità. Costituisce la colonna sonora di tutte le feste popolari del centro Sardegna: non è raro infatti, essere accompagnati nella visita alle cortes dalle voci dei quattro uomini che si esibiscono in piedi in circolo, spesso in abito tradizionale.

Gusto e tradizioni di una volta anche in Trexenta, la bella e dolce zona collinare a est del Campidano, e Sarcidano, la terra dei laghi, con l’appuntamento noto come Saboris Antigus, che coinvolge il 4 dicembre Suelli, l’8 Guasila, l’11 Gesico, e il 18 Mandas e Nurri, compreso tra un piccolo bosco di sugheri, distese di macchia mediterranea, lecci, fave e… un’infinità di pecore.

La manifestazione, nata come evento enogastronomico mirato a presentare i prodotti del territorio, si propone di  promuovere tutta l'area e le sue ricchezze, materiali o immateriali, spesso poco conosciute ai più, come le feste e le usanze popolari. L’edizione di quest’anno è pensata in particolare per le famiglie, con attività e laboratori per bambini e ragazzi, escursioni archeologiche, visite ai santuari e ai musei. Infatti sino al 18 dicembre le antiche dimore e le chiese vengono aperte ai visitatori e ai turisti, mentre i centri storici si animano con le attività degli artigiani, all’opera per mostrare il loro lavoro e offrire l’opportunità di acquistare le loro creazioni.

Le piccole realtà locali

E poi ci sono le piccole realtà locali, nelle quali venire a contatto anche con il lavoro degli agricoltori, impegnati a coltivare la terra anche con tecniche tradizionali, al fine di ottenere prodotti di qualità, molte volte ingredienti principi di diverse ricette. La tavola diventa dunque uno strumento attraverso il quale raccontare la propria storia, che spesso affonda le radici negli aspetti religiosi, nelle credenze popolari, nei riti arcaici di un tempo. Non mancheranno, infatti, le visite guidate ai nuraghi, i contus de forredda, racconti e leggende per i più piccoli, così come concerti, balli e intrattenimento, per adulti e ragazzi.

Narrazioni ed emozioni per tutti, dunque, nel segno della genuinità e della scoperta (o ri-scoperta) di saperi e sapori di un tempo. 

In più… Sardinia Ferries dedica uno sconto a tutti coloro che vogliono raggiungere la Sardegna e il suo cuore più autentico: un coupon da 30 €, da utilizzare per viaggiare fino al 21 dicembre 2022, inserendo il codice 611545-BARBA (Corsica-ferries.com).

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29/11/2022