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Meglio le cuffie o gli auricolari? I pericoli subdoli per l’udito: la differenza tra rumore e inquinamento acustico

Diversi sono i fattori che possono comprometterlo: età, ereditarietà, infezioni, otosclerosi, accumulo di cerume, lesione del timpano, disturbi neurologici, traumi cranici, fumo, alcool, farmaci come antibiotici, diuretici, FANS, antimalarici, piombo, manganese, arsenico, mercurio, acido cianidrico, solventi. E rumore

Meglio le cuffie o gli auricolari I pericoli subdoli per ludito la differenza tra rumore e inquinamento acustico
di Stefania Elena Carnemolla

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Entro il 2050, secondo stime della Organizzazione Mondiale della Sanità, quasi 2,5 miliardi di persone soffriranno di perdita disabilitante dell’udito, mentre 700 milioni ne richiederanno la riabilitazione. “La nostra capacità di ascoltare è preziosa. La perdita dell’udito non trattata può avere un impatto devastante sulla capacità delle persone di comunicare, studiare e guadagnarsi da vivere. Può anche avere un impatto sulla salute mentale delle persone e sulla loro capacità di sostenere le relazioni” ricorda Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Meglio le cuffie o gli auricolari I pericoli subdoli per ludito la differenza tra rumore e inquinamento acustico

RUMORE

Diversi sono i fattori che possono compromettere l’udito: età, ereditarietà, infezioni, otosclerosi, accumulo di cerume, lesione del timpano, disturbi neurologici, traumi cranici, fumo, alcool, farmaci come antibiotici, diuretici, aspirina, FANS, antimalarici, sostanze ototossiche come monossido di carbonio, piombo, manganese, arsenico, mercurio, oro, acido cianidrico, solventi. E rumore. Oggi l’orecchio è, infatti, sempre più esposto a rumori molesti, tanto che si parla di inquinamento acustico, disciplinato da varie norme e definito dalla legge 447/1995 come “l’introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo ed alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell’ambiente abitativo o dell’ambiente esterno o tale da interferire con le legittime fruizioni degli ambienti stessi”. Qualche titolo: Europa, per colpa del rumore nelle città si perde un milione di anni di vita o Cuore a rischio se il rumore è troppo forte e ancora Inquinamento acustico, anche chi vola è a rischio: col rumore aumenta l’ansia da stress. Tempo fa, ad esempio, dai tetti della Bicocca di Milano si alzò in volo un dirigibile per studiare non solo l’inquinamento atmosferico ma anche, grazie a un fonometro, l’inquinamento acustico. Un esperimento innovativo, considerato che la rilevazione con il supermicrofono avveniva in verticale per “studiare l’andamento dell’inquinamento acustico rispetto alla quota, identificando diverse fonti di rumore come la strada, la ferrovia o interi settori della città”.

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Non solo rumori esterni come il frastuono del traffico, l’ululare delle sirene, lo strombazzare dei clacson, lo sferragliare dei treni, gli aerei che atterrano e decollano, il brulicare dei porti, i cantieri all’opera – durante la costruzione della galleria di base del San Gottardo gli abitanti furono, viceversa, protetti con depositi intermedi di humus con cui furono create pareti antirumore – ma anche case ed edifici con pareti di scarsa fonoassorbenza non sono il luogo più salubre dove vivere a causa dell’effetto rimbombo anche di rumori interni.

CUFFIE O AURICOLARI?

In ambito, in particolare metropolitano, c’è chi per sfuggire ai rumori utilizza cuffie o auricolari, commettendo l’errore di alzare troppo il volume per meglio isolarsi: “Spesso” spiega il dottor Luca Malvezzi, otorinolaringoiatra della clinica Humanitas “quando si è per strada o sui mezzi pubblici si usano cuffie e auricolari, oltre che per fruire meglio della musica, anche per isolarsi ed escludere dal proprio campo uditivo altri suoni e rumori esterni. Facendo ciò si tende ad aumentare sconsideratamente il volume, che supera facilmente gli 80-100 decibel. Per rendere l’idea, 110-120 decibel sono la potenza di suono di una motosega in azione o di un jet al decollo; mentre il suono della voce umana raggiunge di media i 30-40 decibel e così viene anche udita, perciò a questa stessa intensità si potrebbe anche tranquillamente ascoltare la musica. Non per niente l’Unione Europea ha commissionato uno studio per imporre ai produttori di apparecchi tecnologici limiti all’erogazione del suono; tuttavia, prima che queste normative raggiungano diffusamente il mercato, è consigliabile regolare il volume dei propri apparecchi di modo da non danneggiare l’udito”.

Se si vuole ascoltare musica, meglio allora le cuffie o gli auricolari? “In generale” spiega il dottor Malvezzi “le cuffie sono comunque preferibili agli auricolari, che per fortuna sono sempre più spesso utilizzati per le conversazioni telefoniche piuttosto che per ascoltare musica. Infatti, le cuffie sono esterne alle orecchie e perciò il suono, se non troppo elevato, è meno traumatico per la membrana del timpano. Al contrario gli auricolari sono posti direttamente dentro il padiglione auricolare e questo rischia di essere più dannoso per il timpano, perché la fonte del suono è a contatto diretto o quasi con la membrana; ulteriore rischio è quello di infezioni cutanee del padiglione acuite dalla presenza estranea dell’auricolare dentro l’orecchio”.

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MOVIDA

Movida, quanti se ne lamentano? La movida è, infatti, una delle principali fonti di rumore notturno, una tipologia di rumore che ha stretti legami, spiega l’Organizzazione Mondiale della Sanità - che al rumore notturno ha dedicato un rapporto - con i disturbi del sonno, l’uso di farmaci, sintomi dell’insonnia. Movida fracassona, movida fuori controllo, movida selvaggia, movida come il Far West, mala movida, overdose di decibel: non è raro, curiosando tra le cronache cittadine, leggere titoli come questi, sullo sfondo cittadini sempre più esasperati che non credono più alla parola di sindaci e prefetti, nonostante ordinanze e protocolli. “Dormire è un’esigenza biologica” ricorda giustamente EpiCentro “e la mancanza di un riposo adeguato è associata a numerosi problemi di salute. Il rumore disturba il sonno attraverso una serie di effetti diretti e indiretti che si ripercuotono sia sulla salute psichica, sia sulla salute fisica degli individui. Per esempio, il rumore causato dal passaggio di aerei, anche quando non determina un vero e proprio risveglio, porta a un aumento della pressione sanguigna e recenti studi mostrano che è il rumore più pericoloso nel provocare un aumento del battito cardiaco”. Gli effetti estremamente negativi del rumore notturno si registrano dai 40 dB, decibel con aumento dei problemi cardiovascolari oltre i 55 dB, mentre dai 30 ai 40 dB possono verificarsi movimenti del corpo, risvegli, disturbi del sonno.

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In alcuni casi possono risultare fastidiosi anche pochi decibel. Tempo fa Orfeu M. Buxton, un esperto di salute bio-comportamentale della Pennsylvania State University spiegò perché il rumore delle onde dell’oceano e della pioggia, il fragore di un tuono di un temporale in arrivo fossero calmanti tanto da conciliare sonno e riposo, a differenza, ad esempio, degli allarmi ospedalieri, poco più di 40 decibel, che svegliavano i pazienti, disturbandone il sonno. La risposta fu che il cervello interpreta i primi come non minacce e i secondi come allarmanti, con il cervello che può usare i primi per bloccare rumori che potrebbe recepire come nemici. Riposare ascoltando il rumore della pioggia, anche se intensa, allontanerà, pertanto, suoni di disturbo, anche se meno intensi.

DANNI DEL RUMORE

I danni causati dal rumore dipendono, spiega Inail, dalla potenza acustica e dal tempo di esposizione. Gli effetti di tipo uditivo possono essere acuti o cronici. Nel primo caso si tratta di alterazioni temporanee da “trauma acustico acuto”, è quella chiamata fatica uditiva. Il secondo caso riguarda, invece, l’esposizione ai rumori protratta nel tempo – un esempio sono gli operai che lavorano con il martello pneumatico o coloro che da sempre ascoltano musica a tutto volume -, ciò che può portare alla perdita dell’udito o ipoacusia, riconosciuta anche come la principale malattia professionale, da qui l’importanza del monitoraggio, misurazione, controllo del rumore nel luoghi di lavoro, nonché dell’adozione di DPI, dispositivi di protezione individuali, come inserti auricolari monouso in schiuma poliuretanica e ipollargenica, cuffie con conchiglie e archetto a fascia larga, archetti flessibili con tamponi usa e getta sempre n schiuma poliuretanica. I tappi auricolari, che possono essere in plastica, gomma, silicone, cera, modellabili, su misura, pre-modellati rispondono anche ad altre esigenze. Ci sono, infatti, i tappi auricolari per dormire e antirumore, quelli per il nuoto e la piscina, la caccia e il poligono, i tappi (e anche cuffie) per quando si viaggia in aereo, quelli per motociclisti e i tappi per musicisti.

Il rumore può anche causare nausea e vertigini questo perché l’orecchio, spiega Inail, è “la sede del senso dell’equilibrio”.

Effetti fisiologici, alcuni sono stati citati prima, sono stanchezza, senso di fatica nonostante il riposo, disturbi del sonno, insonnia – che può essere causata anche da rumori che rimangono impressi durante lo stato di veglia -, emicrania, stordimento, inappetenza, anemia, disturbi neuro-vegetativi, accelerazione dal battito cardiaco e della respirazione, innalzamento della pressione sanguigna, variazioni del metabolismo basale. Tra gli effetti psicologici si registrano, invece, angoscia, disagio, fastidio, paura, difficoltà di concentrazione, disturbi della memoria, disturbi della personalità, atteggiamenti ossessivi, irritabilità, astenia, difficoltà di comprensione di messaggi verbali nella conversazione, rallentamento dall’attività intellettuale e/o motoria.

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A TAVOLA

Aiuta il benessere uditivo anche la giusta dieta. Se il buon udito vien mangiando, Amplifon spiega cosa consumare. Sul podio l’acido folico o vitamina B9, un’arma sicura contro il deficit uditivo. La si trova in spinaci, broccoli, bietola, crescione, legumi, cereali integrali, lievito di birra, arancia, limone, kiwi, fragola, fegato. Proteggono l’udito, spiega Amplifon, anche le vitamine A, C, D, E, consigliato, pertanto, il consumo di lenticchie, frutta secca, peperoni, pomodori, carote, agrumi, mango, tofu, uova, latte. 

Importanti per la salute dell’udito sono anche i grassi polinsaturi Omega-3 di cui sono ricchi salmone, aringa, tonno, sgombro, sardine, semi di lino, di canapa, di chia, di zucca, mentre un minerale come lo zinco, presente, ad esempio, nel pollame, nel sesamo, nelle ostriche, nelle vongole può aiutare a prevenire l’acufene, sensazione di fischio o ronzio nelle orecchie. Aiuta, invece, a proteggere l’orecchio dall’interno il magnesio, un prezioso sale minerale presente, ad esempio, in banane, soia, carciofi, zucca, cereali integrali, mandorle, nocciole, pistacchi, noci, cioccolata fondente. Migliorano, infine, l’udito anche gli antiossidanti di frutta come agrumi, anguria, kiwi, avocado, ananas, papaia.

PREVENZIONE

Contro il calo di udito fondamentale è la prevenzione, come insegna il decalogo Amplifon, dal rifuggire i rumori troppo intensi all'importanza delle visite specialistiche passando per uno stile di vita salutare.   

ABBIAMO PARLATO DI

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Legge 447/1995 Testo

Università degli Studi di Milano-Bicocca Website | Twitter| Facebook | Instagram | YouTube | LinkedIn

Humanitas Website | Twitter | Facebook | Instagram | YouTube | LinkedIn

Night noise guidelines for Europe Documento

Epicentro Website | YouTube

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30/11/2021