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Le disfunzioni sessuali che nascono da conflitti e difese

Le disfunzioni sessuali che nascono da conflitti e difese

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Nella consultazione sessuologica ci sono casi che dimostrano come, in assenza di problemi organici, uomini e donne presentino sintomi sessuali resistenti che esprimono problemi intrapsichici o relazionali. La disfunzione dell’erezione ha come caratteristica negativa che, dopo che il problema si è presentato in modo ripetuto, si innesca, in aggiunta al problema, l’ansia da prestazione e l’anticipazione: l’uomo pensa, sia preparandosi all’atto sessuale, sia svolgendolo, che il problema accadrà di nuovo. La sessualità quando ci sono molti pensieri negativi trasforma il piacere in ansia e da quel momento diventa un lavoro faticoso e   non più l’espressione di desiderio e ricerca di piacere. Le parole dovere, impegno, paura, ansia, si presentano alla mente insieme all’idea di avere un incontro sessuale e rendono difficile o impossibile realizzare l’atto.

Un cattivo consigliere si pone dentro la testa, mandando messaggi di squalifica e di sfiducia. La partner stessa anche se collaborativa o gentile, finisce per aumentare l’ansia del partner soprattutto se non sa cosa fare o se diventa eccessivamente accudente. La partner/il partner nei rapporti gay,  è fondamentale per abbassare l’ansia e creare calma, ma potrebbe essere la causa del problema. Prendiamo per esempio il caso della disfunzione erettiva di Marco. Marco ha scoperto il  tradimento della moglie e hanno avuto un confronto forte ed ostile. Nella prima fase Marco ha mostrato una forte aggressività e ha chiesto di fare sesso esprimendo che non sarebbe stato più disponibile a subire rifiuti sessuali. Giulia lo asseconda perché riconosce di avere sbagliato e prova ad esprimere affetto e disponibilità. La sua riconciliazione è nata anche dal fatto di essere stata delusa  dalle esperienze esterne: è felice di aver ritrovato il suo matrimonio e la sua famiglia. Improvvisamente, quando tutto sembra essere rientrato nella normalità, Marco ha una perdita dell’erezione e questo problema si ripete molte volte, innescando sgomento e tensioni forti.

Nella consultazione di coppia si chiarisce che dopo una fase a caldo, di ira e rivalsa,  Marco ha realizzato, in modo inconscio, il desiderio di una rottura e di una ostilità, come se volesse essere lasciato o avesse bisogno di dichiarare il danno irreparabile nonostante una riconciliazione cercata e sofferta. Marco è stato il primo ad essere sorpreso dall’accede della perdita di erezione, ma il problema di cui deve prendere atto è che sta esprimendo un rifiuto inconscio, che sta lottando contro una pace realizzata, ma senza elaborazione della perdita di fiducia e dalla costatazione della capacità di Giulia di mentire. Visite diagnostiche hanno confermato l’assenza di problemi organici, i farmaci hanno prodotto effetti discontinui, fino a quando Marco non è andato a vedere cosa il suo corpo esprimeva per lui e non ha accettato di valutare con Giulia i danni e le giuste riparazioni al problema del tradimento.

Sara invece ha un problema di anorgasmia che non si risolve. In passato aveva una sessualità gioiosa e frequente. Nell’ultimo anno ha costruito una storia con un uomo sposato che le piace molto e che la tratta come una principessa, ma solo quando è libero dai doveri familiari. Sara dice che non si può lamentare perché in modo onesto lui le ha dichiarato, fino dal primo giorno della loro storia, iniziata in ambiente di lavoro, che non avrebbe  mai lasciato la moglie e il figlio piccolo. Una volta che avevano fatto l’amore piacevolmente come sempre, Sara spinta dalla sua paura di non essere abbastanza importante, gli ha chiesto se faceva all’amore con la moglie e lui, in modo frettoloso, ha risposto di no. Un giorno lui è molto turbato, Sara chiede cosa ha e lui confessa che la moglie e incinta e che hanno deciso di continuare la gravidanza.

Sara che è stata capace di accettare la regole del suo ruolo di amante sente che questo è troppo. Protesta debolmente, non riesce ad esprimere divieti anche perché pensa di non averne il diritto. Nei successivi incontri per la prima volta Sara sente una mancanza di desiderio che fronteggia accettando la sessualità, ma non riesce più a provare l’orgasmo. Capisce che questo problema sta danneggiando la loro storia che si è espressa prevalentemente nella sessualità. Consulta preoccupata, con lui disposto a fare tutto il necessario, ma è la rabbia che ha bisogno di elaborazione: è come se la gravidanza avesse evidenziato la mancanza di futuro, la complicità di lui con la moglie, la certezza che fanno solo sesso. L’anorgasmia, assenza di piacere, racconta cosa manca di altro: i giorni, il progetto, il suo posto nella vita di lui.

Adriano ha da tempo una storia segreta, anche se ambedue sono liberi, con Aldo. Dopo weekend di sesso forte e felice, Adriano chiede di passare una settimana insieme sulla neve, Aldo risponde che non può senza dare motivi sufficienti.  Adriano accetta, ma incontra il desiderio di litigare e di non essere mai d’accordo e questo compromette la loro sessualità. Il rapporto sembra giunto alla sua conclusione quando Aldo dichiara la sua paura di costruire una stori ufficiale come essere una coppia. Ognuna di queste storie in consultazione dimostra che il sesso non è automatico perché richiede che ci siano pochi conflitti ed emozioni in armonia per essere vissuto nella continuità. In tutti questi casi il ristabilirsi della comunicazione, la condivisione delle paure, la lettura del significato psicosomatico del sintomo hanno permesso il superamento del disagio sessuale.

31/12/2015