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Ancora modelle scheletriche in passerella: la top curvy Elisa D'Ospina lancia la petizione

Su Change.org D'Ospina, che si batte contro i disturbi alimentari di cui anche lei ha sofferto, chiede a Camera Moda d'intervenire

Ancora modelle scheletriche in passerella la top curvy Elisa DOspina lancia la petizione
di Redazione

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Che dopo anni di pubblicità progresso, tam tam di modelle pentite e inchieste giornalistiche ancora si vedano sulle passerelle delle fashion week internazionali giovani donne, ma anche uomini, che sembrano scampati a un campo di sterminio nazista, testimonia che la battaglia non è vinta. Anzi è da rinnovare.

Potresti contarle le ossa

Alla fashion week di Milano Donna alcuni stilisti hanno portato in passerella modelle così magre da destare scandalo pure in un decano della moda come Giorgio Armani che ha parlato, pure senza fare specifici riferimenti, di stilisti che violentano le donne. Ma qualcuno invece, soprattutto sui social, si è preso la briga di puntare il dito ed è stata la sfilata di Gucci quella che ha destato maggiore impressione. Un esempio fra tanti: un corsetto di pelle nera stringato a coprire seni minuscoli, braccia scheletriche bene in vista e due lacrime nere dipinte sotto gli occhi della ragazza. Le sue misure, si è poi saputo, sono: 81- 63 -79. La taglia 34. E non è l'unica super magra della sfilata di Gucci.

La denuncia di Elisa D'Ospina

Inevitabile che il tema dell'utilizzo di modelli e modelle sottopeso torna d'attualità e così Elisa D'Ospina, modella curvy che si batte da anni contro i disturbi alimentari di cui anche lei ha sofferto, ha lanciato l'allarme con una petizione su Change.org che ha già raccolto in poche ore oltre 17 mila firme. 'Hai presente una taglia 34? E' inammissibile - scrive D'Ospina - proporre un modello con queste misure. Ritengo opportuno che venga firmata una carta in cui tutte le case di moda si impegnano a non utilizzare mai più persone in evidente sottopeso. Chiedo inoltre la presenza di personale competente, che si occupa di disturbi alimentari, al fine di valutare l'idoneità dei casi sospetti'.

Il codice anti-anoressia

La Camera della Moda Italiana e il Comune di Milano avevano approvato nel lontano 2006, un codice anti-anoressia in cui era previsto che, per sfilare, le ragazze dovevano avere un giusto rapporto tra peso e altezza. Il tema non è solo milanese: 'Purtroppo in queste ore anche a Parigi abbiamo visto tantissime ragazze sottopeso in passerella', scrive la D'Ospina in un aggiornamento sulla piattaforma delle petizioni ringraziando per il sostegno. E' passato tempo dal Manifesto sempre del 2006 contro l'anoressia dell'allora ministra Giovanna Melandri, fino al codice di autoregolamentazione degli stilisti, alla carta comune per il benessere delle modelle e dei modelli siglata nel 2017 dai gruppi del lusso LVMH e Kering (proprietari di marchi come Gucci, Dior, Bottega Veneta, Louis Vuitton, Saint Laurent, Fendi, Givenchy o Loro Piana).

Se il messaggio è che essere scheletrici è ancora cool

C'era stata perfino una proposta di legge presentata alla Camera dei Deputati dalla deputata del M5S Azzurra Cancelleri per dire stop alle modelle “taglia zero” che stabiliva il divieto d'impiegare in sfilate o campagne pubblicitarie modelle con un indice di massa corporea (rapporto tra peso e altezza) pari o inferiore a 18,5, indicato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come livello al di sotto del quale si può parlare di malnutrizione. Ma a quanto mostrano le foto recenti, il tema non ha perso d'attualità e sembra andare in direzione contraria e opposta alla tendenza della moda di diventare più vicina ai modelli reali delle persone e più consapevole rispetto all' estetica proposta, trasmettendo invece così un'immagine rischiosa in cui l'eccessiva magrezza sembra vincente perché lo sceglie la griffe più cool e viene letta come modello da imitare.

Armani: no all'estetica del sottopeso

Seppure in relazione non alla magrezza ma più in generale alle tendenze, anche Giorgio Armani durante la fashion week ha parlato di “stupri” degli stilisti intendendo le forzature che fanno nelle loro proposte inducendo ad imitazioni. Proporre dalle passerelle un'estetica sottopeso è pericoloso e può far male alle fragilità giovanili. Il discorso vale per le ragazze ma anche per i ragazzi, dal momento che le passerelle sono piene di giovani scheletrici e i disturbi alimentari sono in crescita anche tra i maschi, come tristemente ci ricorda la morte qualche giorno fa di Lorenzo Seminatore, 20 anni, per anoressia.

02/03/2020