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A Rai 3 scoppia la guerra della scollatura e del tacco 12. Daria Bignardi li vieta

La direttrice di Raitre ha convocato costumiste e truccatrici per il nuovo dress-code. Niente più abiti fascianti e tubini, troppo sexy per la tv di Stato

A Rai 3 scoppia la guerra della scollatura e del tacco 12 Daria Bignardi li vieta
di Redazione

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La Rai annuncia cambiamenti all’insegna della trasparenza e della sobrietà e sembra che i direttori delle reti del servizio pubblico, per migliorare la qualità dei contenuti televisivi, stiano pensando anche di rivoluzionare il guardaroba di conduttrici e telegiornaliste. Stando a quanto anticipa Il Messaggero, Campo Dall’Orto e la sua squadra di direttori stanno dettando nuove regole sull’immagine di chi deve stare davanti alle telecamere del servizio pubblico.

Le nuove regole - Dopo l’ordine di servizio del direttore di Rai Parlamento, Gianni Scipione Rossi, che ha messo nero su bianco abiti, camicie, accessori e colori con cui si devono vestire i conduttori dei tiggì, anche Daria Bignardi detta le sue regole. La direttrice di Raitre martedì scorso avrebbe convocato costumiste e truccatrici per il nuovo codice sul modo corretto di vestirsi e truccarsi. Niente più abiti fascianti, niente tubini, rigorosamente banditi quelli di colore nero, troppo sexy per la tv di Stato. Per quanto riguarda gli uomini c’è poco da cambiare, ma le donne dovrebbero essere decisamente meno sensuali: proibiti anche gli orecchini vistosi e il tacco 12.

Guerra fra giornaliste in vista - C’è da chiedersi come farà la Bignardi, che abbiamo sempre visto in tv con tacco 12, tubini e look dark, a dire a giornaliste del calibro di Bianca Berlinguer che dovrà rinunciare alle sue scollature generose, a Maria Cuffaro e a Concita De Gregorio che non devono più vestire di nero, alla Gabanelli a dire addio ai suoi tubini rossi.

Trucco sobrio - L’ordine della Bignardi sarebbe inderogabile pure sul maquillage: “trucco leggero e nessuna licenza, neanche se la richiede la conduttrice”. Il dress-code è castigato: camicetta sobria (consigliati i colori tenui), scollature minime, gonna o pantalone e tacco rigorosamente basso. Sembra che le telegiornaliste siano già sul piede di guerra all’idea di dover rinunciare al proprio stile personale.

La Rai annuncia cambiamenti all’insegna della trasparenza e della sobrietà e sembra che i direttori delle reti del servizio pubblico, per migliorare la qualità dei contenuti televisivi, stiano pensando anche di rivoluzionare il guardaroba di conduttrici e telegiornaliste. Stando a quanto anticipa Il Messaggero, Campo Dall’Orto e la sua squadra di direttori stanno dettando nuove regole sull’immagine di chi deve stare davanti alle telecamere del servizio pubblico.

Le nuove regole - Dopo l’ordine di servizio del direttore di Rai Parlamento, Gianni Scipione Rossi, che ha messo nero su bianco abiti, camicie, accessori e colori con cui si devono vestire i conduttori dei tiggì, anche Daria Bignardi detta le sue regole. La direttrice di Raitre martedì scorso avrebbe convocato costumiste e truccatrici per il nuovo codice sul modo corretto di vestirsi e truccarsi. Niente più abiti fascianti, niente tubini, rigorosamente banditi quelli di colore nero, troppo sexy per la tv di Stato. Per quanto riguarda gli uomini c’è poco da cambiare, ma le donne dovrebbero essere decisamente meno sensuali: proibiti anche gli orecchini vistosi e il tacco 12.

Guerra fra giornaliste in vista - C’è da chiedersi come farà la Bignardi, che abbiamo sempre visto in tv con tacco 12, tubini e look dark, a dire a giornaliste del calibro di Bianca Berlinguer che dovrà rinunciare alle sue scollature generose, a Maria Cuffaro e a Concita De Gregorio che non devono più vestire di nero, alla Gabanelli a dire addio ai suoi tubini rossi.

Trucco sobrio - L’ordine della Bignardi sarebbe inderogabile pure sul maquillage: “trucco leggero e nessuna licenza, neanche se la richiede la conduttrice”. Il dress-code è castigato: camicetta sobria (consigliati i colori tenui), scollature minime, gonna o pantalone e tacco rigorosamente basso. Sembra che le telegiornaliste siano già sul piede di guerra all’idea di dover rinunciare al proprio stile personale.

27/05/2016