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'Quanto è brutta mia figlia': a 15 anni dal medico estetico accompagnati da mamma

Quanto è brutta mia figlia a 15 anni dal medico estetico accompagnati da mamma

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I canoni estetici dei divi dello spettacolo dettano legge in modo sempre più prepotente e i giovani a 15 anni sono già ossessionati dall'idea di dover essere belli o belle come i loro idoli patinati. È anche per questo che negli ultimi anni si sta registrando un allarmante aumento del numero di adolescenti, sia femmine che maschi, che si rivolgono al medico estetico o al chirurgo plastico chiedendo dei ritocchi. Un fenomeno segnalato dagli stessi specialisti del settore che rilevano come la correzione di labbra, naso, seno e cosce siano le richieste più frequenti. Ne abbiamo parlato col presidente della Società italiana di medicina estetica ( Sime) Emanuele Bartoletti.

I dati che avete raccolto con la vostra indagine sembrano preoccupanti.
“La Sime ha svolto un’indagine su un campione di 2.265 adolescenti tra 13 e 18 anni che rileva come il 78% delle ragazze ed il 54% dei maschi si dicano insoddisfatti del proprio corpo, con la conseguenza che 1 adolescente su 2 (49,2%) sarebbe pronto a fare un intervento di medicina estetica, ed uno su tre si sottoporrebbe a chirurgia plastica. Fra questi ultimi c’è però il 5,3% dei maschi e l'1,9% delle femmine che ha già fatto un intervento a naso, orecchie, seno. Noi ci siamo mobilitati perché abbiamo notato un aumento di richiesta dei trattamenti e questa nostra osservazione è stata confermata dal sondaggio”.

Trattandosi di minori andranno dal chirurgo accompagnati. Fa pensare anche il fatto che in molti casi siano i familiari, che a loro volta si sono sottoposti a di interventi, ad indirizzare i giovani dal chirurgo.
“Sempre più spesso arrivano negli studi mamme che richiedono interventi assurdi sulle proprie figlie adducendo come causa la 'bruttezza' o gli inestetismi. In questi casi il medico dovrebbe rifiutarsi ma non sempre accade. Per questo come Società scientifica ci siamo posti il problema della tutela degli adolescenti, che vanno educati e dissuasi, così come i loro genitori, dal richiedere trattamenti inappropriati''.

Qual è l’età minima per affrontare interventi di chirurgia estetica?
“Diciotto anni, anche perché prima il corpo è ancora in evoluzione. Fra i 16 a i 18 anni i giovani crescono anche di 20 centimetri. Continuano a sviluppare, alle ragazze magari il seno cresce più tardi. Non hanno ancora una forma fisica definita per cui non ha senso cominciare a correggere, sennò non si sviluppa neanche il carattere. E poi il sistema immunitario non è pronto, può avere reazioni strane”.

Ci sono interventi che si possono fare prima della maggiore età?
“Gli unici interventi di chirurgia estetica che possono essere tranquillamente fatti negli adolescenti sono la correzione delle orecchie a sventola, che si fa addirittura in età prescolare perché le orecchie sono già formate a quell’età, e la rinoplastica”.

Cosa spinge i giovani a varcare la soglia dei vostri studi?
“Qualche volta arrivano adolescenti sane, senza grossi problemi, o magari con piccoli problemi, con queste mamme che te lo portano davanti e dicono: ‘dottore guardi quant’è brutta mia figlia, per favore le faccia qualcosa perché io non ne posso più’. Oppure qualche mamma che non è proprio bellissima e vuole evitare che la figlia diventi come lei”.

Cercano di prevenire gli inestetismi?
“Nella medicina estetica questo aspetto è fondamentale e la prevenzione può iniziare anche a 16 anni. Prevenzione però non vuol dire correggere o trattare, vuol dire educare. Quindi va benissimo, per esempio, che gli adolescenti vengano a fare un check up per capire che pelle hanno e usare poi i cosmetici adeguati senza rubare le creme della mamma. Perché un cosmetico sbagliato può rovinare la pelle. È importante insegnare loro a proteggersi dal sole e per fortuna tante mamme che hanno capito l’importanza della medicina estetica, ci portano le loro figlie per studiarle e per cercare di proteggerle prevenendo l’invecchiamento cutaneo. Un altro esempio è la familiarità con la cellulite, è possibile che la figlia la sviluppi se ne soffre la madre”.

E cosa si può fare per prevenire la cellulite?
“Intanto bisogna insegnare alle giovani come vestirsi, a non indossare indumenti troppo stretti, a usare delle calze elastiche quando stanno molto in piedi. Fare nuoto piuttosto che un’attività fisica ipertrofizzante degli arti inferiori. Ci sono donne e non solo giovani, che pensano le gambe dimagriscano sfacendosi di ginnastica per gli arti inferiori, invece si ottiene l’opposto perché aumenta la muscolatura e le gambe diventano ancora più grosse”.

Ma queste mamme cosa vogliono dalle proprie figlie?
“Ci sono donne che ci portano le figlie che magari sono un po’ rotonde e vogliono subito far fare loro una lipoaspirazione. Oppure trattamenti lipolitici per ridurre il tessuto adiposo. Tutte cose che non si possono fare”.

Meglio ridurre le merendine prima di pensare alla liposuzione.
“Infatti, i figli bisogna educarli non correggerli chirurgicamente”.

Pare sia necessario educare i genitori prima.
“Madri e padri devono rendersi conto dei rischi che fanno correre ai figli se insistono. Perché prima o poi qualcuno che li opera lo trovano. E ci sono tanti medici che non hanno preparazione e magari si improvvisano senza avere neanche idea delle complicanze alle quali possono andare incontro.”.

Da qui l'impegno della Sime per le specifiche linee guida sugli adolescenti.
“Le stiamo condividendo coi pediatri e i dermatologi. Siamo a buon punto ma stiamo aspettando dati più completi proprio dal questionario che abbiamo sottoposto alle scuole. Ora abbiamo più di 2200 questionari ma vorremmo arrivare a 10mila per tirare le somme e metterci insieme alle altre associazioni che si occupano di adolescenti con le quali condividere una giornata di educazione. È in programma per il prossimo anno”.

E coi medici che non rispetteranno le regole cosa si potrà fare?
“Le linee guida non son sanzionatorie, quindi se un medico non le rispetta non ci si può fare nulla. Però se il paziente ha un problema per fatto che il medico non ha rispettato le linee guida, allora la sanzione c’è”.

22/05/2015